Trattamenti viso e medicina estetica: 5 strategie per cambiare la pelle in vista dell’estate

di LUCIANA CARAMIA – IoDonna.it

Dalla biorivitalizzazione alla terapia biofotonica, le ultime novità per vincere sul digital aging e conquistare una nuova pelle in vista della bella stagione

E’ stato un inverno lunghissimo e la pelle (come la mente) ha voglia di lasciarsi alle spalle il lockdown. Non solo. Nel 2021 abbiamo affrontato anche il digital aging, ovvero l’invecchiamento precoce dato dalle tante ore passate davanti a tablet, pc, tv e cellulari. Risultato? La pelle è più grigia e ha perso tono, il colorito è più spento. Senza contare l’aumento della secchezza cutanea e il deterioramento delle fibre collagene, a discapito del turgore e dell’elasticità tissutale. Come preparare la pelle a vivere al meglio la bella stagione?

Pelle, prepararla all’estate: quali sono quindi i trattamenti più performanti?

La chiave di volta è, prima di tutto, la prevenzione. Ne è convinto il medico chirurgo Alessandro Gritti «La prima regola è la prevenzione ovviamente, ma anche quella che implica l’adozione di uno stile di vita il più sano possibile. D’estate, infatti, si è molto più abituati a stare all’aperto e ad avere una vita sociale più intensa, fatta ad esempio di alcolici che possono indurre a una maggiore disidratazione, e alla vita outdoor, che implica una eccessiva esposizione (con relativo invecchiamento precoce)». Quali sono quindi i trattamenti più performanti?

1. Mesobotox per distendere la pelle

È possibile usare la tossina botulinica anche nel terzo inferiore del viso? «Si, ma in versione ultra diluita» conferma il dottor Gritti. «È un trattamento molto delicato che si effettua con le giuste dosi, senza intervenire sui muscoli mimici. Il risultato è una distensione cutanea: la tossina in questo caso agisce più superficialmente, senza intaccare l’attività muscolare» spiega il dottor Gritti.

2. Biorivitalizzazioni per rigenerare il collo

«Le biorivitalizzazioni sono a base di sostanze booster come i Polinucleotidi» spiega  il Prof. Sergio Noviello «e nutrono la pelle in profondità durante l’esposizione al sole, al vento, al mare». Da personalizzare seduta per seduta in base alla risposta della pelle, all’età, al genere e alla situazione di partenza, è possibile realizzare cicli di sedute a base di acido ialuronico o Poli Desossi Ribonucleotidi detti anche PDNR o Polinucletodi. Protocolli pensati per idratare, chiudere i pori, limitare i danni del photoaging, intervenire sull’acne e sulle rughe medie e superficiali. «Conosciuti in ambito medico già da molto tempo con svariate finalità, oggi studi scientifici dimostrano che i Polinucleotidi possono costituire strumenti importanti nella medicina rigenerativa ed in particolare per il miglioramento della pelle di viso e collo. Questo perché contrastano i processi di invecchiamento, svolgono una funzione antiossidante, favoriscono la rivitalizzazione cutanea rendendo la pelle più sana e luminosa».

3. Terapia biofotonica per guarire la pelle

«È un trattamento medico di ispirazione green, che attraverso un processo chiamato fotobiomodulazione permette di convertire le onde luminose in energia luminosa e dinamica, che innesca negli strati epidermici e nel derma dei naturali processi di guarigione della pelle, attraverso produzione di collagene ed elastina, miglioramento della circolazione capillare e diminuzione dell’attività delle metalloproteinasi, enzimi coinvolti nella degradazione della matrice extracellulare (fondamentale per il mantenimento della compattezza della cute)» ci racconta la dottoressa Cristina D’Aloiso.

Come funziona? «La pelle del paziente viene coperta da un sottile strato di gel contenente speciali cromofori che innescano la fotobiomodulazione e viene sottoposta a 9 minuti di terapia LED». Non è fotosensibilizzante nè richiede una specifica fotoprotezione nei giorni successivi (come i laser ed i peeling chimici) quindi può essere eseguita 12 mesi all’anno. Cosa si ottiene? Migliora texture e luminosità della pelle e riduce la visibilità dei pori e delle rughe sottili. Ottima in caso di acne e rosacea.

4. Microneedling + radiofrequenza, per ricompattare

Si chiama Vivace ed è un dispositivo per il microneedling a radio frequenza che combina un effetto “meccanico” prodotto da microaghi a un effetto “termico ad opera della radiofrequenza trasmessa attraversa i microaghi: «Si ottengono risultati in poco tempo e a lungo termine, con sedute altamente tollerabili e con tempi di recupero brevissimi» afferma il Prof. Antonino Di Pietro. «Il trattamento grazie ad una stimolazione ‘gentile’ della produzione naturale di collagene e delle cellule più profonde del tessuto dermico, è efficace nel miglioramento delle rughe del viso, e anche del collo, regalando alla pelle un aspetto più tonico e compatto». Conclude il Prof. Di Pietro.

5. Tossina botulinica, contro zampe di gallina e rughe

«Sicuramente, la soluzione ottimale rimane la tossina botulinica perché è l’unico trattamento che permette di fare prevenzione dell’invecchiamento, in particolare del terzo superiore del viso, quindi zampe di gallina e fronte, che si corrugano maggiormente a causa dell’esposizione al sole» precisa l’esperto.

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